Felce molto amata, in particolare la varietà chiamata “Blue star” per il colore delle sue foglie tendenti all’azzurro. 

È originaria dell’America centrale e tropicale. Presenta rizomi striscianti e ricoperti di una folta peluria, per questo appartiene alla categoria di felci chiamate “a zampa di coniglio”, Rabbit foot ferns.

Come prendersi cura della felce Blue Star?

LUCE: il Phlebodium auerum, in natura, vive nelle zone semi ombreggiate delle foreste, preferisce una luce moderata e diffusa, senza raggi diretti. Un’esposizione a nord vicina ad una finestra potrebbe essere perfetta.

ACQUA: Come gran parte delle felci, ama l’elevata umidità ambientale e le vaporizzazioni. Le annaffiature dovrebbero essere abbondanti ma occorre lasciare il tempo al terriccio di asciugare bene. Meglio non bagnare i rizomi direttamente ma solo la terra intorno.

TERRICCIO: il Phlebodium apprezza un terriccio fresco e non molto profondo. Che sia nutrito ma ben drenante, ad esempio un mix con tre parti di torba ed una di inerti affinché trattenga l’umidità senza restare zuppo.

PROPAGAZIONE: le felci si riproducono grazie alle spore trasportate dal vento che crescono sulla pagina inferiore delle foglie. Generalmente compaiono sulle foglie delle piante più mature e hanno un aspetto tondeggiante e di color giallo-arancione. Oppure si può propagare per divisione prelevando un pezzetto di rizoma con almeno una foglia. 

CURA: le foglie azzurrate di questa particolare felce sono ricoperte di una sostanza cerosa e biancastra detta pruina che regola lo scambio di umidità con l’esterno e protegge la pianta dai raggi di sole più intensi. Per non danneggiarla è meglio pulire le foglie solo con acqua. 

CURIOSITÀ: in greco ‘phlebos’ significa vena, di qui il nome, infatti il Phlebodium aureum presenta nervature in rilievo particolarmente evidenti.

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Le immagini di questo articolo sono tratte dal web.